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Aggiornamento Novembre 2024

Finalmente la casa per le donne di Bandiagara è stata ultimata. Nei giorni scorsi è avvenuta la visita della responsabile dell'ONG per la promozione della condizione delle donne (Ya-g-tu), M.me Fifi, e della responsabile locale del Ministère de la Promotion de la Femme, de l'Enfant et de la Famille, M.me Blandine. Saranno loro le responsabili delle attività che verranno svolte nella casa.

Aggiornamento Novembre 2024

Intervento presentato al Convegno dell'Associazione Donne e Scienza a Bologna 2023

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Aggiornamento Dicembre 2023

Il 2 dicembre si è tenuto un incontro con i sostenitori dell’Associazione in cui le socie di Yacouba hanno preparato un’apericena solidale. Per problemi tecnici non è stato possibile proiettare i video montati da Mila con i disegni dei bambini dei villaggi Dogon e le scene di vita quotidiana. Li pubblichiamo, insieme a qualche immagine dell’evento, con i più vivi ringraziamenti a tutti!

Qui il link al filmato. Click sull'immagine

Aggiornamento Settembre 2022

La nostra vice-presidente Silvana Galassi è stata invitata al convegno Decrescita: se non ora quando? che si è tenuto a Venezia dal 7 al 9 settembre a parlare di Cooperazione internazionale

Tavola Rotonda Cooperazione

Silvana Galassi

L’OCSE (Organizzazione internazionale per la cooperazione  e lo sviluppo) (29 Paesi +UE) ha fissato per 2030 l’obiettivo dello 0,7% del rapporto Aps(aiuto pubblico allo sviluppo)/Rnl (reddito Nazionale lordo) per gli aiuti allo sviluppo dei Paesi Poveri. Nel 2021 l’Italia ha raggiunto lo 0,3% (5,3 miliardi). Sei Paesi hanno raggiunto o superato l’obiettivo: Svezia, Norvegia, Lussemburgo, Danimarca, Germania e Regno Unito.

Ma secondo l’economista zambiana Dambisa Moyo è proprio questa messe di aiuti economici che contribuisce a mantenere l’Africa in povertà perché molti soldi finiscono nelle mani di governanti e funzionari corrotti. Forse si tratta di una visione troppo pessimista ma in effetti sarebbe interessante capire quanto i 2 miliardi abbondanti gestiti dal nostro Ministero dell’Economia, più di un miliardo gestito dai Ministeri dell’Interno e degli Esteri e un altro ancora dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo hanno migliorato le condizioni delle persone che vivono nei Paesi poveri.

Agli aiuti istituzionali si aggiungono le donazioni ricevute dalle ONG internazionali. In questo caso i bilanci sono molto trasparenti ma esiste comunque in molti casi una forte dispersione. In un rapporto del 2021, finanziato dalla fondazione Vodafone, si afferma che sebbene gli aiuti degli Usa all’Africa siano aumentati del 400%, dal 2002 al 2012, alle ONG africane sono arrivati meno fondi perché la maggior parte serve a mantenere le ONG internazionali stesse, localizzate fuori dall’Africa.

Ma c’è un altro aspetto che impedisce il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030: la pretesa di esportare il modello di sviluppo dell’Occidente in Paesi geograficamente e culturalmente differenti.

Per questo motivo Yacouba, la piccola associazione di volontariato in cui lavoro ha impostato la realizzazione dei progetti di cooperazione utilizzando il lavoro dei volontari, ascoltando le richieste dei sindaci dei villaggi, dei maestri, dei rappresentanti dei genitori, dei responsabili e delle responsabili delle associazioni in una zona rurale dell’Africa, i Paesi Dogon. Abbiamo aiutato a costruire scuole pubbliche dove studiano sia bambine che bambini, maternità, sistemi di raccolta dell’acqua piovana. Ma dopo il colpo di stato del 2012 nessuno di noi ha più potuto visitare i nostri villaggi perché la situazione è molto insicura.

Quando si dice “aiutiamoli a casa loro” forse andrebbe fatto presente quanto sia difficile operare in zone che sono da anni in una condizione di guerra civile. In un solo anno, il 2019, in Burkina Faso, Mali e Niger sono state 4000 le vittime degli attentati e degli assalti ai villaggi che vengono incendiati dopo che gli assalitori hanno massacrato donne e bambini. 

Ma abbiamo comunque varato un nuovo progetto, la costruzione di  una casa per le donne che è in corso di realizzazione a Bandiagara, la cittadina più importante dei Paesi Dogon. Sappiamo che si tratta di una sfida ma siamo convinti che il miglioramento delle condizioni di vita di quei villaggi deve passare attraverso l’emancipazione delle donne che hanno una forza e una determinazione fuori dal comune ma sono anche quelle che stanno pagando il prezzo più alto dell’instabilità politica e climatica che si è venuta a creare. La costruzione ha avuto rallentamenti e siamo continuamente informati di quello che sta succedendo grazie alla rete di contatti che abbiamo realizzato con le ong locali.

Quello che maggiormente ci preoccupa è la mancanza di futuro per la nostra associazione. Scrive Giovanni Spaliviero nel quaderno di accompagnamento a questo convegno che la nostra strumentazione operativa sta nella conoscenza reciproca, di saperi specifici degli uni e degli altri e di saperi come bagaglio condiviso comune. Ma come è possibile continuare questi scambi e fare in modo che nuove persone più giovani continuino il nostro lavoro se non sarà più possibile mettere piede in quei luoghi?

I media attribuiscono a scontri tribali tra diverse etnie gli assalti ai villaggi nella zona centrale del Mali e nel Burkina Faso. I conflitti tribali esistono da secoli, ad esempio tra i pastori nomadi di etnia Peul e gli agricoltori stanziali di etnia Dogon, ma hanno sempre convissuto stabilendo delle regole. La situazione si è destabilizzata a partire dal 2015, quando la Jiahd islamica ha iniziato a sostenere i Peul. Se non si troverà una soluzione è prevedibile che i Dogon vengano sterminati essendo solo 250 mila mentre i Peul del Sahel sono 25 milioni.

Questa zona è diventata parte dello scacchiere internazionale dove si gioca la partita tra Occidente, Russia e Cina.  Dopo il ritiro dei soldati francesi sono arrivati i mercenari del gruppo Wagner. Il 16 agosto ne sono stati uccisi 4 da un commando affiliato ad al Qaida vicino a Bandiagara. La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi, hanno silenziato le vicende interne dell’Africa, che sono sempre state tenute sotto traccia, ma non possiamo dimenticare che all’origine della povertà e dell’instabilità politica di questi Paesi ci sono i cambiamenti climatici, il land and water grabbing, l’estrattivismo, il nuovo schiavismo, in ultima analisi c’è ancora il nostro desiderio di consumi illimitati. Il futuro di questa parte del mondo e di tutti i Paesi è strettamente legato alla scelta dello stile di vita che adottiamo noi Occidentali e al tipo di rapporti che instauriamo con le potenze economiche emergenti e coi Paesi più poveri del pianeta.

Aggiornamento Febbraio 2022

Abbiamo ricevuto dal sindaco di Borko (Paesi Dogon) un attestato che pubblichiamo con piacere. E' un riconoscimento degli aiuti ricevuti dalla nostra Associazione per il sostegno delle scuole, la fornitura di cibo, di medicine e di prodotti per l'igiene. Ricordiamo che questa parte del Mali è continuamente soggetta ad attacchi terroristici contro la popolazione civile, oltre a tutti i problemi che cronicamente affliggono l'Africa. Ora più che mai hanno bisogno di noi. 

Aggiornamento Gennaio 2022

CASA DELLE DONNE DI BANDIAGARA

L’idea di costruire una casa per le donne in una zona rurale del Mali ci è venuta per realizzare il desiderio di due donne, Lidia Garro e Vittoria Doneda, che hanno dato un grande contributo alla nostra associazione. La prima, scomparsa per una grave malattia, ci ha lasciato la proprietà della sua abitazione perché col ricavato della vendita potessimo finanziare progetti in Mali; Vittoria, una nostra volontaria prematuramente deceduta nel 2017, aveva molto a cuore la condizione delle donne africane.

Per realizzare il progetto abbiamo preso contatti con le comunità e le autorità locali, il responsabile dell’ONG GAAS Mali e la responsabile di YA-G-TU (Association pour la promotion de la femme) che hanno individuato il luogo dove la struttura poteva essere edificata su un terreno messo a disposizione dalla municipalità della cittadina di Bandiagara. La ONG GAAS Mali, nella persona del presidente Nouhoum Coulibaly, è stata incaricata di trovare l’impresa costruttrice e di seguire i lavori mentre Yaiguere Tembely, responsabile dell’associazione Ya-G-Tu e Blandine Yebeizeè, funzionaria del Ministero per la Donna, l’Infanzia e la Famiglia si occuperanno di seguire le attività che verranno svolte nella struttura.

I lavori sono iniziati nel 2021 e proseguiti speditamente fino a maggio quando si è verificato un altro colpo di stato e le strade del Mali sono diventate insicure. L’impresa costruttrice ha chiesto una proroga che abbiamo accordato senza alcuna penale.  I lavori sono ripresi in Novembre e le immagini mostrano il loro stato di avanzamento.

Aggiornamento Aprile 2021

La nostra associazione ha partecipato a UBUNTU Festival che si sta svolgendo a Varese per avvicinare i cittadini alla cultura africana e far conoscere le attività che le organizzazioni di volontariato stanno portando avanti in quel travagliato continente nel campo dell’educazione, della salute, del soccorso alimentare e per promuovere la condizione delle donne. Il 24 aprile siamo stati tra i protagonisti di un evento in streaming che ci ha dato l’opportunità di parlare delle iniziative di Yacouba per l’Africa nei Paesi Dogon in Mali. Alleghiamo la registrazione della trasmissione. (click sull'immagine)

Potete trovare le registrazioni di tutti gli eventi che si sono svolti sinora e il programma sul sito di UBUNTU

(https://ubuntufestivalafricavarese.wordpress.com/

Aggiornamento Dicembre 2020

CONSEGNA DEFINITIVA DELLA SCUOLA DI KANI KOMBOLE'

Il 20 dicembre 2020, ad un anno esatto dall'inaugurazione, è avvenuta la consegna definitiva alle autorità maliane della scuola superiore di Kani Kombolé.
Riportiamo di seguito un breve riassunto della comunicazione inviata a Yacouba per l'Africa:

"Erano presenti il sindaco di Kani Bonzon, il capo villaggio, i rappresentanti delle donne e dei giovani, gli insegnanti del primo e del secondo ciclo della scuola, il capo dell'ufficio di controllo della costruzione, un rappresentante dell'impresa di costruzione.
E' stata effettuata una visita ai differenti blocchi della costruzione (aule, direzione/magazzino, servizi igienici) e sono stati controllati gli arredi: la commissione ha autorizzato l'acquisizione definitiva.
Vi comunichiamo inoltre che il 100% dei partecipanti all'esame di fine ciclo fondamentale DEF (diplome s'études fondamental) ha superato la prova: complimenti agli studenti, agli insegnanti e al comitato di gestione della scuola.

Il Consiglio Comunale ringrazia infinitamente l'associazione Yacouba per l'Africa per la costruzione del college che sicuramento ha contribuito a questo risultato meraviglioso! Grazie a tutti!"

Il sindaco Soumaila Guindo dit Ismael ci ha trasmesso una sua lettera personale: "Sono molto contento di aver collaborato con voi. Grazie per la fiducia nei miei riguardi. Grazie a voi per il vostro impegno, la vostra determinazione nel cercare di migliorare le condizioni di vita, di educazione, di salute di donne, bambini e uomini che appartengono a popolazioni sempre più vulnerabili. Siamo molto rinfrancati e fieri di voi. Grazie!"

Click sulle miniature per ingrandire le immagini

Aggiornamento Dicembre 2020

GLI AUGURI RICEVUTI DAL VILLAGGIO DI TIN-TAM E DAI SUOI SOBBORGHI

 Pubblichiamo gli auguri che ci ha trasmesso il Presidente dell'Associazione Sobaye che collabora con noi nella realizzazione dei progetti di sostegno scolastico in alcuni villaggi del comune di Borko

Le President de l'association "YACOUBA-SÔBAYE" Du Secteur TIN-TAM .

À Monsieur Le Président de l'association YACOUBA-PER Africa(ITALIE).comme dit l'adage "mieux vaut tard que jamais".

Monsieur, nous voilà terminer l'année 2020 avec tous ces fardeaux de problèmes que nous avons pu surmonter par la grâce de Dieu.Vu les liens amicaux voire même fraternels qui existent entre nous, nous ne pouvons manquer cette merveilleuse occasion pour vous présenter nos vœux les meilleurs.Que 2021 soit pour vous et toutes les personnes qui vous sont Chères Une Année de Paix, Santé,Prospérité Amour Réussite plein plein de Bonheurs. Sachez que nous gardions en cœur tous les nombreux projets que vous nous aviez financé à l'endroit de nos villages.Trouvez ici les remerciements et bénédictions les plus sincères de nos populations bénéficiaires de vos aides.Nous osons espérer que cette nouvelle année 2021 sera riche en projets et en rencontres entre les nos deux associations.Quand à la COVID-19 la deuxième vague bât son plein avec ses séries de contaminations.Et comme il n'y a pas que le travail qui compte, je me joinds à la population de la commune de BORKO et particulièrement celles des villages d'intervention pour vous souhaiter beaucoup de bonheurs sur le plan personnel infiniment pour tout ce que vous faites pour nous Que DIEU vous protège Tous contre Tout mal ou maladie connue et inconnus AMÈNE.

Merci beaucoup Et Bien des choses dans vos familles respectives.


MR ALDIOUMA KASSAMBARA. 

Aggiornamento Marzo 2020

VIAGGIO IN MALI RIMANDATO A CAUSA DEL CORONAVIRUS

Con Laura e Sandro, che è il nostro presidente, l’8 marzo 2020 stavamo per partire per Bamako dove avremmo incontrato Nouhoum Coulibaly presidente di GAAS Mali e Yaiguere Tembely, meglio nota come M.me Fifi, presidentessa di YA-G-TU, un’associazione per la promozione della donna.

L’incontro era stato organizzato per avviare il progetto di costruzione della casa per la promozione delle donne a Bandiagara nei Paesi Dogon.

Da dieci anni manchiamo dal Mali e aspettavamo con trepidazione questo momento. Purtroppo l’emergenza coronavirus ci ha impedito di partire ma non ci ha fermato.

Giovedì 12 marzo siamo riusciti a collegarci via skype, Laura e Sandro da Varese, io da Milano e i nostri referenti da Bandiagara. Madame Fifi non ha potuto collegarsi perché era fuori sede e non aveva modo di farlo ma si è aggiunta M.me Blandine Yebeizé del servizio locale per la promozione della donna, il bambino e la famiglia, una diramazione del ministero omonimo.

L’incontro, anche se solo virtuale, è stato proficuo: abbiamo chiarito molti dubbi e abbiamo concordato i ruoli che dovranno avere i partner nella realizzazione del progetto. Ora siamo in attesa di un piano operativo per la costruzione della casa che sia in grado di rispondere alle funzioni da svolgere e che sia sostenibile dalla nostra associazione.

La richiesta che ci è stata fatta dalle nostre partner maliane è di un luogo d’incontro per le donne non solo di Bandiagara ma anche dei villaggi rurali dove poter migliorare la propria condizione attraverso corsi di alfabetizzazione, apprendimento di attività artigianali, incontri che riguardano la salute e l’igiene della famiglia.

Dai nostri amici maliani ci è arrivato un caldo messaggio di sostegno per i problemi che sta vivendo l’Italia a causa della pandemia. Ci hanno detto che pregheranno per noi.

Mi ha profondamente colpito che persone quotidianamente minacciate dagli attacchi jihadisti siano così preoccupate per noi ma forse chi conosce la paura riesce meglio a capire anche la paura degli altri.

 Un grande abbraccio a noi e a loro

Silvana

Silvana ci invia e ci invita alla visione di questo breve filmato

 

Aggiornamento Giugno 2019

LA VISITA DI ISMAEL GUINDO, SINDACO DI KANI BONZON

Il 5 giugno abbiamo avuto un incontro col sindaco di Kani Bonzon (comune dei Paesi Dogon, Mali), Ismael Guindo che sta seguendo il progetto della costruzione dell’infermerie-maternità di Teli e altri progetti in corso nei villaggi che fanno capo al suo comune.
Ci siamo trovati nel pomeriggio a casa del Presidente di Yacouba Sandro Azzali per parlare della situazione dell’area, sempre troppo critica per consentirci di visitarla di persona secondo la testimonianza diretta del sindaco.
Ci sono state incursioni in alcuni villaggi dove sono state bruciate due scuole, fortunatamente senza vittime. Ma la vita continua e nelle altre scuole le lezioni si svolgono regolarmente.
Ismael ha portato i ringraziamenti dei capi-villaggio per quanto stiamo facendo e ha riferito che la mortalità infantile è decisamente diminuita grazie al buon funzionamento della clinica di Walia dove lavora personale sanitario istruito a spese di Yacouba.
Ha ribadito che tra le richieste presentate sinora alla nostra associazione, la costruzione della scuola media è sicuramente prioritaria perché attualmente gli studenti hanno a disposizione solo un hangar.
Ismael ci ha portato un attestato ufficiale di riconoscenza e alcuni oggetti di artigianato che ci hanno regalato i rappresentanti delle comunità Dogon.
Il giorno seguente Ismael è stato l’ospite d’onore della manifestazione che si è svolta presso un grande complesso scolastico di Varese dove da anni la nostra socia Mila porta avanti un progetto di intercultura.
Il tema di quest’anno è N come noi.
Siamo stati accolti dal Preside del comprensorio scolastico e da alcune insegnanti.
I ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori si sono esibiti in brani musicali, danze e racconti da loro stessi elaborati. Alla fine dello spettacolo, molto coinvolgente ed emozionante, è stato suonato l’inno nazionale del Mali.
Nel pomeriggio, siamo stati accolti calorosamente a casa di Omar Camia, il nostro socio maliano che per due anni si è recato nei Paesi Dogon stringendo amicizia con i nostri collaboratori locali.
Ismael è partito il mattino dopo per l’Olanda per una breve visita al fratello prima del rientro in patria. Poi raggiungerà Parigi e rientrerà in Mali. Si è raccomandato di salutare tutti e di ringraziare per l'accoglienza ricevuta.
Inutile sottolineare che sono stati tre giorni molto utili per noi per approfondire direttamente le tematiche legate ai progetti e per lui per aver conosciuto l'Associazione e aver partecipato, riscuotendo successo di pubblico e di critica, alla manifestazione sull'intercultura organizzata dalla scuola media Vidoletti.

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Aggiornamento Aprile 2019

 

…........E COSA CERCHEREMO DI FARE NEL 2019

Abbiamo già ricevuto moltissime richieste di intervento sia in ambito di edilizia scolastica, di sostegno scolastico e di intervento in ambito sanitario (costruzione di infermerie/maternitè).

Nelle ultime riunioni è stata discussa anche la possibilità di costruire una “Casa delle donne” per far fronte a una vera e propria emergenza presente in Mali a seguito del perdurare della situazione di instabilità.

Molti passi sono stati già compiuti ma si tratta ora, nel corso del 2019, di avviare e di realizzare alcuni di questi progetti: dovremo avere massima cura nell’individuare i responsabili dei singoli progetti che avranno il compito di raccogliere tutta la documentazione necessaria, i preventivi e di seguire lo sviluppo degli interventi sempre sottoponendo al Consiglio Direttivo l’approvazione di tutti i passaggi necessari.

In particolare si tratterà di portare a termine la costruzione dell'infermeria di Telly, di approfondire tutte le problematiche relative alla costruzione della casa delle donne e di avviare tutte le procedure necessarie per poter realizzare la costruzione della scuola media di Kani Kombolè, segnalataci come priorità dal sindaco di Kani Bonzon.

Sandro Azzali, Presidente dell'Associazione, ci manda questo aggiornamento del progetto Rete Mali

Le foto riferiscono all'anno 2015. All'epoca i camion in fase di allestimento erano due, ma poi, purtroppo, le cose sono cambiate...

Il progetto di utilizzo di un camion completamente attrezzato dal punto di vista sanitario per intervenire in modo tempestivo ed efficace nelle situazioni più bisognose del paese ha avuto ulteriori sviluppi.

Finalmente il camion è arrivato a Bamako ed è custodito in una struttura protetta messa a disposizione dal gruppo maliano dell'associazione Abareka Nandree.

Nel frattempo alcune associazioni che avevano contribuito all'acquisto e all'allestimento del camion, per risolvere in via definitiva il problema della gestione del progetto hanno deciso di dar vita ad un soggetto giuridico di diritto maliano denominato Rete Mali.

I lavori per costituire questa nuova associazione sono stati coordinati dal console onorario del Mali in Italia avv. Gianfranco Rondello: naturalmente si tratta di un lavoro delicato che spesso si scontra con la lentezza  esasperante della burocrazia maliana.

E' sicuramente importante concludere questa fase in quanto il nuovo soggetto Rete Mali, oltre a non avere scopi di lucro, potrà perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale ed umanitaria nel campo della scolarizzazione, della sanità, dell'accesso e approvvigionamento idrico e della realizzazione di interventi nell'agricoltura.

Per ottenere risultati concreti, per la prima volta, hanno deciso di condividere la stessa strada associazioni onlus italiane operanti in Mali (Progetto Dogon di Padova, Se@son Rose di Correzzana, Abareka Nandree di Milano, Yacouba per l'Africa di Varese) e realtà maliane che potranno più facilmente gestire in loco la realizzazione dei progetti (Alto Consiglio dei Maliani in Italia e Alto Consiglio dei Maliani a Bamako).

La parte giuridica particolarmente complessa si sta per concludere e speriamo che presto il camion possa iniziare ad operare: sono già stati individuate persone e associazioni operanti in Mali in grado di darci una mano per i primi passi di questa nuova realtà. Si tratterà di intervenire in aree considerate tranquille e, soprattutto, di far sì che le strutture sanitarie locali si prendano in carico e gestiscano lo svolgimento dell'intero progetto.

Essenziale sarà, attraverso lo sforzo di tutti, creare le giuste sinergie tra soggetti diversi.

Yacouba per l'Africa, pur avendo dichiarato fin dall'inizio di non avere al proprio interno competenze specifiche in campo sanitario, partecipa ai lavori di Rete Mali.

Ci auguriamo vivamente  che questo nuovo seme, grazie all'aiuto di tante associazioni, possa dare i primi frutti.    

 

REGALO DI NATALE

di Silvana Galassi

27/02/2018

Qualche giorno prima di Natale ho ricevuto una telefonata da un'amica di Yacouba che mi segnalava il caso di un migrante maliano in difficoltà di cui era venuta a conoscenza parlando con una funzionaria della prefettura di Varese.  Un 25enne accolto in un centro di prima accoglienza aveva perso il diritto di soggiornarvi dopo che gli era stato riconosciuto lo status di rifugiato e non aveva nessun posto dove andare.

Le ho detto di darmi il suo numero di cellulare e l'ho chiamato chiedendogli di venirmi a trovare. Al nostro primo incontro ho avuto la sensazione di potermi fidare di lui e, non potendo sopportare che passasse il Natale in strada, l'ho invitato a trasferirsi a casa mia mettendo a disposizione il mio studio che, occasionalmente, diventa stanza per gli ospiti.

Dramane (diamogli un nome, finalmente!) ha accettato e io ho fatto la doverosa denuncia in Questura, dichiarando di avere un ospite extracomunitario.

Così è cominciata la nostra convivenza e la reciproca conoscenza che ha coinvolto anche mia figlia e il suo compagno che vivono in un appartamento adiacente al mio. Dramane è entrato a far parte della nostra famiglia e della comunità di amici che frequentiamo che, ognuno a suo modo, si è prodigato per sbloccare la sua situazione molto precaria per la mancanza di un documento di identità.

Abbiamo scoperto che uno straniero con permesso di soggiorno non può né lavorare né studiare se è sprovvisto di un documento d'identità e che per ottenerlo è necessario avere una residenza fissa. La storia di questo nostro amico maliano ci ha avvicinato ai problemi di molti migranti rendendo evidenti le molte incongruenze che si incontrano nel percorso di accoglienza di uno straniero.

Ma per quanto mi riguarda, la mia esperienza è stata straordinaria. Pur nelle difficoltà che sempre si accompagnano quando due persone sono così distanti per età e origini, esco estremamente arricchita da questi due mesi di convivenza e spero che il nostro rapporto continui anche in futuro.

Grazie all'interessamento delle amiche di Yacouba e delle funzionarie della Prefettura di Varese, ora Dramane ha trovato una collocazione in uno SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) dove potrà cominciare il suo percorso di inserimento. Ma già in questo periodo passato a casa mia è riuscito ad ottenere il documento di viaggio, grazie all'aiuto di un volontario di Varese e un lavoro temporaneo, grazie all'aiuto dei miei figli e del mio ex-marito.

Ora Dramane si sente più sicuro e sta aiutando altri maliani a risolvere la loro situazione.

Penso che non avrei potuto ricevere un regalo di Natale più prezioso.

 

In memoria di un'amica

Abbiamo perso un'amica, Vittoria ci ha lasciato improvvisamente.
Insieme abbiamo percorso un bel pezzo di strada all'interno dell'associazione.
Coinvolta sia dalla realtà del Mali che da quella di Gili Meno, attenta ai bisogni delle persone.
Cercava di portare calore e benessere alla gente che incontrava durante i viaggi.
Prima le persone e poi i principi.
Il suo contributo prezioso,  discreto, a volte silenzioso, sempre concreto nell'affrontare progetti e  temi della cooperazione, ci mancheranno.
Donna colorata, sempre vestita con tinte calde, abbiamo negli occhi il tuo sorriso e nel cuore il tuo affetto.

E' morto Franco Zanellati

un amico e socio prezioso

con  grande  umanità e pragmatismo ha contribuito alla realizzazione dei progetti in Mali, dove si è recato più volte, lasciandosi coinvolgere dagli incontri con le persone

Negli ultimi anni ci seguiva a distanza dalle Canarie, che aveva scelto come luogo di adozione

Lo ricordiamo con molto affetto e nostalgia

    

leggiamo:

LE ONG ITALIANE IN MALI

Roma.14/09/2012.

Il 4 settembre scorso il Consigliere del Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’integrazione, Mario Giro, ha incontrato una delegazione di 15 Associazioni di volontariato che operano in Mali, a sottolineare l’attenzione che il Ministro Andrea Riccardi rivolge a tutta l’area del Sahel.

Come noto, il Mali sta attraversando una fase di grande instabilità, legata al perdurare della crisi politica istituzionale che ha fatto seguito al colpo di Stato, alle istanze separatiste ed al riaccendersi delle violenze e dell’attività di gruppi terroristici e criminali nel Nord del paese, che hanno provocato la fuga delle popolazioni (circa 450.000 mila persone) verso campi profughi situati nei paesi limitrofi.

Di fronte a questa grave situazione, 15 Associazioni italiane - ognuna con una propria specificità ma tutte impegnate in progetti di cooperazione in Mali - hanno deciso di coordinare le proprie iniziative e utilizzare le proprie risorse in sinergia, al fine di ottimizzare i propri interventi nel paese. Le Associazioni sono attive in molteplici ambiti: sanità, educazione e formazione, adozioni a distanza, creazione di infrastrutture, potenziamento e ottimizzazione delle risorse idriche, etc.

Tuttavia, la possibilità di realizzare le loro iniziative è al momento subordinata alla possibilità di recarsi in Mali nelle rispettive zone di intervento (anche in zone lontane dalla capitale, Bamako) e di potervi soggiornare e operare in piena sicurezza, avendo la garanzia che i propri finanziamenti, ottenuti attraverso una vasta rete di sostenitori, possano essere utilizzati al meglio.

Durante l’incontro si è preso atto dell’instabilità politica e dell’emergenza umanitaria. Il Consigliere Giro ha incoraggiato le associazioni a continuare ad operare attraverso la propria rete di contatti locali. L’Ufficio del Ministro per la Cooperazione Internazionale ha altresì assicurato la massima collaborazione al fine di facilitare il rapporto diretto con la responsabile dell’UTL a Dakar. L’apertura di un’ulteriore Unità Tecnica Locale in Burkina Faso potrà anch’essa facilitare ogni attività di cooperazione nell’area.

A riguardo, Laura Magnani, scrive:

Cari amici e sostenitori di Yacouba,

L’attuale situazione politica maliana rende impossibile da parte dei volontari della nostra associazione recarsi personalmente a verificare l’andamento dei progetti.

Già prima del colpo di stato a marzo, avevamo costruito alcune collaborazioni con organizzazioni maliane dei paesi Dogon ( Appui sans frontières di Douentza e con Action de promotion humaine di Bandiagara).

L’obiettivo di queste collaborazioni era:

punto elenco

raccogliere  le informazioni e la documentazione  necessari per avviare un progetto,

punto elenco

effettuare scambi periodici con le autorità e con la popolazione dei villaggi per meglio rispondere ai loro bisogni,

punto elenco

verificare l’andamento dei progetti e l’effettiva corrispondenza tra progetto e denaro investito.

A maggior ragione, quando è stato chiaro che non era possibile organizzare  i viaggi in Mali,  abbiamo consolidato  questa modalità di operare.

Pertanto i progetti non sono stati interrotti, ma proseguono nella direzione concordata, facendo leva sulle persone delle organizzazione sopra citate.

La nostra Associazione ha l’appoggio delle autorità locali  (sindaci \ prefetto) ed attiva un  confronto costante con loro via internet e tramite cellulare.

Tutto questo ci lascia fiduciosi nel perseguimento dei nostri obiettivi.

Oltre alla situazione politica, il Mali attraversa un periodo di grave emergenza alimentare.

 A questo proposito una rete di associazioni che operano in Mali,  si è organizzata al fine di  coordinare gli interventi di approvvigionamento cibo e distribuzione alla popolazione, che è stata effettuata tra giugno e luglio 2012.

In un momento così delicato ci sembra ancor più importante lasciarci coinvolgere dalla situazione di estrema povertà ed insicurezza  in cui versa la popolazione e non vogliamo lasciare soli i villaggi che sono così provati da uno stato di emergenza .

Certi del vostro sostegno e della vostra fiducia, i volontari di Yacouba sono a disposizione per approfondimenti sul proprio operato

Laura Magnani

 

 

 
 
 
 
 
 
 
Granai
Il consiglio delle donne
Il capovillaggio
 
 
Si raccoglie l'acqua
I bambini
La gente del villaggio riunita
 
 
 
Interno classe
 
 
 
Arriviamo a Gili Meno
Piccole venditrici di ananas
A spasso col cavallino